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Appalti, no al soccorso istruttorio se l’offerta è ambigua


Il soccorso istruttorio è possibile solo se il concorrente presenta un’offerta chiara. Lo ha spiegato il Tar Lazio che, con la sentenza 6791/2017, ha posto dei limiti a questa chance di regolarizzazione offerta dal Codice Appalti. Con il soccorso istruttorio, il Codice Appalti ha dato ai concorrenti la possibilità di sanare le irregolarità formali della domanda entro un limite di tempo stabilito dalla Stazione Appaltante. Si tratta di una novità visto che il vecchio Codice Appalti prevedeva l’esclusione in caso di mancato adempimento e incertezza sulle offerte. I giudici hanno affermato che la possibilità di sanare le irregolarità deve essere limitata ai casi in cui l’offerta risulta chiara. Nel caso preso in esame dal tribunale Amministrativo, invece, l’offerta era ambigua e incerta. La Stazione Appaltante aveva chiesto di indicare nell’offerta un importo “Iva inclusa”, ma nei documenti erano riportate diverse diciture: “Iva esente”, “Iva esclusa” e “Iva applicata al 4%”. A detta della Stazione Appaltante non si trattava di un errore formale, ma si era in presenza di un’ambiguità di fondo che impediva la corretta valutazione dell’offerta. Per questo l’impresa era stata esclusa dalla gara. Decisione che è stata confermata anche dai giudici.

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